1988 ESERCITO – FACCIAMO UN ALTRO GIOCO

FACCIAMO UN ALTRO GIOCO
7 ottobre 1988

Da come si è cercato di tenere tutto sotto silenzio si ha l’impressione che deve essere scoppiata una contaminazione da guerra batteriologica durante l’esercitazione denominata «Rotondo». Non si sa se sono stati i rossi (i soliti attaccanti da non confondere con i pellerossa dei nostri films d’infanzia) o se c’è stata una manipolazione sbagliata da parte dei blu (difensori). In tutti i casi il nostro esercito che era riuscito fino a quel momento a resistere e a difendere il sacro territorio, ha dovuto rassegnarsi a vedere le due compagnie fucilieri 94 arrendersi davanti a questo attacco batteriologico, appoggiare il fucile a terra e grattarsi.
Il voler tenere nascosta questa notizia che riguarda, non certo un attacco batteriologico, ma una fastidiosa infezione cutanea, dimostra ancora una volta come il materiale umano, in un esercito, non venga tenuto minimamente in considerazione: si deve tenere perfettamente in ordine il fucile, gli scarponi, il sacco ecc. ma non ha nessuna importanza la situazione psico-fisica dell’uomo in uniforme. Per gli alti graduati se si potesse giocare alla guerra, senza gli uomini, sarebbe il massimo, un grandissimo «video game» da manipolare come si vuole; ma forse non è così, perché a loro mancherebbe tutto il fascino del comando del sentirsi “padreterni” che hanno il diritto di mettere in ginocchio chiunque o di farli dormire vicino ad una discarica come è successo ai militi menzionati sopra. Che senso ha oggi prendere delle persone (per la maggior parte di esse lo sforzo maggiore in civile è cambiare i canali con il telecomando) e sbatterle a strisciare nei boschi, nel fango, se non quello di far giocare alla guerra i responsabili dell’esercito, dando l’illusione alla gente di essere protetta e al sicuro da chissà quale attacco (stessa illusione data dai rifugi atomici). I soldati che nella vita civile cercano, giustamente, tutte le comodità, in divisa abbassano la testa e nell’euforia delle bevute che si fanno alla sera e degli scherzi tra soldati se ne stanno lì nel fango, e si fanno riprendere sorridenti dalla Tv con il casco camuffato con rami e foglie illudendosi di essere dei piccoli Rambo e non accorgendosi invece di essere burattini di un apparato antidemocratico, che non tiene in nessuna considerazione l’uomo. E’ solo una fabbrica, molto cara, di sogni di sicurezza, alla quale danno il sostegno senza vergognarsi, nemmeno in un periodo come questo dove si parla di pace, quasi tutti i mass media, in particolare la TV!

Le energie e i soldi dell’esercito potrebbero venire usati in ben altro modo, per migliorare la vita adesso e non in un possibile futuro, si potrebbe cercare di risolvere i problemi legati all’ambiente (pulizia e recupero di boschi, fiumi, discariche, ecc.) o partendo da una riflessione comune, si potrebbe lavorare nella gestione dei quartieri (es. anziani) o organizzare dei gruppi di persone per interventi sociali nel Terzo mondo, tutto nell’ottica della pace e non con una gerarchia militare.

Bill Arigoni

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