1989 RIFIUTI – VALLE DELLA MOTTA

Valle della Motta: un’altra fonte di inquinamento?

18.8.1989

Intervento in Gran Consiglio

Il problema dei rifiuti, da quelli industriali semplici o tossici a quelli delle economie domestiche e degli scarti vegetali, è un grosso problema per tutte le società e in particolar modo per la nostra società dei consumi; siamo circondati da tonnellate di rifiuti che in buona parte potrebbero essere evitati. Oltre a trovare discariche e mezzi di eliminazione bisognerebbe educare la gente a riflettere sui propri acquisti e sull’impatto che quest’ultimi creano nell’aumento dei rifiuti e nei costi della loro eliminazione. Inoltre sarebbe giusto prendere delle misure che vadano nel senso di controllare e proibire la produzione di diversi materiali che incrementano la massa di scarto, per esempio imballaggi, sacchetti di plastica.
Qui in Ticino l’urgenza di trovare una discarica (poiché le due di Casate e Bioggio-Croglio sono chiuse o vicine all’esaurimento) mi sembra abbia fatto trovare una soluzione senza una seria pianificazione. La discarica della valle della Motta verrà usata per diversi anni nella maggior parte dei casi come deposito per rifiuti freschi, cosa che comporterà una grande perdita di spazio nella valle e una riduzione della durata di questo deposito. II Consiglio di Stato promette che a breve termine si vedrà dove piazzare l’impianto per il trattamento preliminare dei rifiuti e come potenziare l’inceneritore di Bioggio che dovrà servire per tutto il Sottoceneri, ma che già ora si trova al limite del suo funzionamento. Mi piacerebbe sapere quale studio di impatto ambientale è stato fatto nella regione del basso Malcantone Bioggio e quale garanzia si darà alla popolazione perché questo inceneritore non diventi un’altra delle fonti inquinanti della zona come lo è già il depuratore.
Prima di aprire questa nuova discarica si doveva pianificare tutto il problema dei rifiuti e non fare delle promesse che poi difficilmente vengono rispettate in tempi brevi.
A conferma di ciò abbiamo l’esempio della situazione di non balneabilità del lago Ceresio a causa delle fonti inquinanti che entrano ancora nel lago, pur se la legge stabiliva il loro risanamento entro il 1982: e chi prometteva il risanamento ed è l’organo di vigilanza e proprio il Cantone, responsabile anche di una delle fonti inquinanti principali del golfo di Agno (il depuratore). Il Cantone dovrebbe far accelerare anche la creazione di depositi di materiale vegetale comunale e consortile, esigendo l’applicazione del relativo decreto esecutivo del 21 ottobre 1987; questo comporterebbe una riduzione della massa di rifiuti in arrivo alla discarica. Prima pianifichiamo tutto il problema, poi apriamo la discarica che deve avere tutti i requisiti anti inquinamento, i più severi possibili. Dovrebbe avere un sistema di impermeabilizzazione più sicuro di quello proposto e potrebbe essere quello richiesto in alcuni ricorsi, cioè un impermeabilizzazione mediante un doppio telo di materiale elastico con al suo interno una rete spia. Nel messaggio si legge «ovviamente una seconda barriera impermeabile costituirebbe un’ulteriore misura precauzionale aggiuntiva, comunque non indispensabile per raggiungere il grado di sicurezza necessario al caso concreto già garantito dalla soluzione proposta.» Quasi in risposta nel rapporto si legge: «va innanzitutto fatto rilevare che qualunque sistema di impermeabilizzazione adottato, anche il più costoso non potrà mai fornire la certezza matematica che non possa subire nel tempo dei danni».
Dal momento che si dice che è difficile avere una certezza nel tempo che la discarica non diventi un’ulteriore fonte di inquinamento delle acque, bisognerebbe usare tutti i mezzi e le tecnologie possibili, anche se costose, per la sicurezza. Il problema della depurazione delle acque di questo grande bacino che è la valle della Motta è molto importante e lascia anche qualche dubbio.
Nel messaggio si legge che i fondi in località Divan (a Sigirino), situati nel bacino imbrifero del lago Ceresio, non sono stati ritenuti idonei per l’ubicazione di una discarica perché le acque di percolazione di questa eventuale discarica, dopo la loro depurazione presso l’impianto di Bioggio, finirebbero nel Ceresio aumentando ulteriormente il carico di un lago già gravemente eutrofizzato. Come mai quelle acque depurate a Bioggio sarebbero diventate una nuova fonte di inquinamento? Il medesimo problema allora sussiste anche per le acque della Valle della Motta che vanno a finire al depuratore di Chiasso, che pur non avendo ancora oggi tutte le utenze allacciate ha delle grosse difficoltà di funzionamento, io non accetterò questo messaggio perché lascia in sospeso troppi problemi legati alla salvaguardia dell’ambiente e invito quindi gli altri membri del Gran Consiglio a respingerlo.

Bill Arigoni

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