1991 SINISTRA – Faremo la fusione di due consigli d’amministrazione

Faremo la fusione di due consigli d’amministrazione

13.12.1991

Ho partecipato all’ultimo comitato cantonale del PSU che aveva all’ordine del giorno la discussione sulle proposte di ristrutturazione e razionalizzazione dell’ente ospedaliero cantonale. Già il fatto che io stia scrivendo di questa riunione che era chiusa alla stampa è possibile che crei delle polemiche, ma voglio correre questo piccolo rischio perché i problemi importanti della sinistra non sono queste bazzecole.

Tutta la discussione in particolar modo sulla questione della chiusura delle pediatrie a Mendrisio e Locarno è stata fatta tra persone che potevano benissimo far parte di un consiglio d’amministrazione di una grande ditta o società finanziaria, e altre persone che cercavano di far passare delle idee che sono quelle poi che differenziano la sinistra dalle altre correnti di pensiero.

L’impressione avuta durante quasi tutta la serata era che le idee di queste ultime persone passassero tra i presenti, e tutto questo dava una speranza che la strategia pragmatica della razionalizzazione e della gestione dello Stato, con lo scopo di salvare il Ticino, non fosse sempre vincente all’interno del partito. E’ stata solo un’illusione, perché alla fine è prevalso il «buon senso», e la linea vincente che ha dato valori reali di sinistra alla gente negli ultimi anni (basta guardarsi attorno e si vedono i risultati) ha vinto ancora. Si è deciso per un ennesimo bel compromesso, che darà certamente ai partiti borghesi un’ulteriore possibilità per fregare la gente (vedi disdette ristrutturazione), ma darà anche a noi la possibilità di scrivere dei begli articoli di denuncia; è chiaro, sempre con correttezza e pragmatismo.

Sembra che la gestione finanziaria dello Stato sia rimasta l’unico ideale del partito; sistemiamo le finanze del cantone (anche se nel caso specifico della centralizzazione dei reparti di pediatria nemmeno questo obiettivo sarà raggiunto) e i problemi della società capitalista ticinese saranno risolti (scusatemi, ma mi è scappato il termine capitalista).

La cosa peggiore è che molti dei presenti si sentivano vicini a un discorso più sociale; ma poi è mancato loro il coraggio di rompere con la consueta strategia proposta dai soliti «Ieaders». Purtroppo, se la base, in questo caso del PSU, ma il discorso vale anche per la base del PST, non esce allo scoperto proponendo un cambiamento nel modo di agire che porti la sinistra più vicina alle esigenze della gente con una strategia che non sia solo economica, è finita. Diventeremo solo una presenza di gestori.

La creazione di un partito unico sarà così solo una fusione di due consigli d’amministrazione che parlano sempre di finanze del cantone ma non riescono nemmeno a far partire un giornale d’area della sinistra, mentre la Lega in poco tempo ne lancia un secondo.

Bill Arigoni

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