1991 SINISTRA – Un vaso vuoto con una nuova etichetta?

Un vaso vuoto con una nuova etichetta?

31.7.1991

In questo periodo parlare d’impegno politico è molto difficile perché quasi tutti hanno in mente le vacanze con la voglia di mare, di sole, di bagni e di passeggiate. Tutto questo è facile da capire perché ognuno di noi ha il diritto di «ricaricarsi le batterie» e non ha perciò voglia di svolgere attività impegnative; è invece difficile da comprendere che questa voglia di non fare niente come attività sociale politica continui durante tutto l’anno. In molte persone dell’area di sinistra è subentrata una certa rassegnazione o apatia, come se avessero lottato e sofferto per anni; è vero che molti nostri ideali non sono passati, ma in tutti i casi non abbiamo sofferto le pene dell’inferno, né abbiamo vissuto nella miseria. Piuttosto abbiamo usufruito di un certo benessere materiale. Perciò è difficile capire questo «lasciarsi andare» nella corrente dell’omologazione al capitale utilizzando le energie solo, per esempio, nelle partite di calcio o di tennis, mentre questa energia sarebbe vitale per i cambiamenti nella nostra società: forse che anche noi speriamo che i problemi vengano risolti dalla Lega? Lì non ci sono lunghe riflessioni comuni; c’è uno che pensa per tutti e poi dà gli ordini. Ancora una volta staremo a guardare lasciando che fatti già accaduti e sottovalutati della storia si ripetano?

Ora si parla di partito unico e di giornale unico per l’area di sinistra ma a me sembra che tutto si muova lentamente e i vari partiti di sinistra stiano facendo una partita a scacchi cercando di non perdere un potere che già adesso non hanno. Purtroppo le varie bandiere e le proprie magliette continuano a essere presenti nella discussione anche se tutti parlano di un movimento socialista unito. Questa situazione non la si vive solo nell’ambito della rifondazione del partito unico ma riguarda anche il giornale d’area. Se pensiamo all’interesse che questa proposta aveva suscitato diversi mesi fa adesso sembra che tutto cammini sul posto cercando di lasciare un segno sul «nuovo nascituro» nel ricordo del tempo passato. E pensare che la situazione della stampa di sinistra in Ticino è disastrosa! Con tutte le potenzialità che ci sono in questa area è vergognoso che non ci si metta d’accordo.

Forse tocca proprio a tutti quei rassegnati e delusi dare una spinta a tutto il movimento ma è chiaro che per fare questo bisognerà darsi da fare utilizzando tutte le energie disponibili per un progetto importante. Non bisogna lasciare tutto il lavoro di unificazione nelle solite mani di chi ha gestito la politica in questi anni; se non c’è la partecipazione libera di tutti in questo momento importante l’accordo che ne scaturirà sarà stato fatto solo tra vertici anche se ratificato dalla base.

Quest’ultima si ritroverà demotivata e il nuovo partito sembrerà un vaso vuoto con una nuova etichetta. Se tutti non partecipano alla rifondazione di questo partito unico può sorgere il dubbio che molti lo vogliono perché pensano che essendo in tanti si possa lavorare ancora meno; se così fosse sarebbe un grandissimo errore che indebolirà tutto il movimento.

Bill Arigoni

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