1991 UNA SINISTRA FORTE CON UN GIORNALE UNICO

28.10.1991

L’ambiguità dei partiti borghesi non combatte la Lega

Dopo lo strepitoso risultato delle ultime votazioni ci si guarda attorno per cercare di capire chi sono le persone che hanno votato lega. Davanti al risultato ottenuto da questo movimento anche i rappresentanti dei partiti borghesi a tutti i livelli discutono con i militanti della sinistra con un tono preoccupato come se fossimo tutti dello stesso partito e dimenticandosi di come ci hanno trattato per anni con poco rispetto e democrazia. Cosa volete farci; non erano preparati ad una sconfitta e pensavano che Il loro sistema di potere clientelare e di controllo sui voti potesse funzionare in eterno.

Anche in Ticino come è successo in altre parti dell’Europa, situazioni che sembravano inamovibili si sono invece trasformare, anche se non sempre, in spinte progressiste. Tutti si chiedono dove si è sbagliato, in modo da permettere che anche da noi potesse nascere un movimento così forte di protesta vicino alla destra, e una prima risposta potrebbe essere che abbiamo sbagliato, chi più chi meno, un po’ tutti. I partiti borghesi con il loro sistema che promette il massimo di benessere materiale a tutti legato anche all’abitudine di concedere favoritismi a chi assicura loro voti, (questi favoritismi e promesse non sempre si possono mantenere) causa del malcontento portando delle persone a volersi vendicare con il partito (es. Biqnasca). La sinistra, da sempre, ha dovuto lottare contro pregiudizi o etichette che gli venivano date per errori fatti da altri nel mondo, tutto questo l’ha portata, nel desiderio di farsi accettare dagli altri partiti e dalla gente, ad accettare compromessi o ad ammorbidire le proprie rivendicazioni.

Forse c’è un po’ di verità in quello che sta scritto sopra, ma la causa secondo me dell’adesione di molte persone alle promesse della lega sta nel crollo del mito della Svizzera. Per anni ci hanno bombardato di notizie, informazioni, messaggi vari, che hanno convinto molti cittadini che stessero vivendo in una nazione di super uomini, dove si potesse consumare all’infinito, dove c’erano i soldi, dove tutto funzionava bene e i politici erano tutti onesti, dove il libero mercato avrebbe sempre risolto tutti i problemi. E allora giù tutti a parlare bene di questo sistema economico, evviva la sacra economia svizzera. Un paese benedetto in mezzo ad una Europa piena di problemi. Purtroppo negli ultimi anni ci si è accorti che i politici possono essere coinvolti in scandali finanziari, che molte banche svizzere fanno riciclaggio di denaro legato alla criminalità internazionale, che c’era un esercito clandestino pagato con i soldi di tutti e non controllato dallo Stato, che molti cittadini svizzeri (oltre a molti stranieri) erano stati schedati per anni dallo Stato, che lo sfruttamento economico del terzo mondo, che dà un certo benessere anche a noi, non poteva offrire solo benefici ma avrebbe portato anche all’emigrazione verso il nostro Paese di gente bisognosa.

Le varie crisi della nostra economia, l’adeguamento dei nuovi poveri, il confronto con l’Europa, gli emigranti che cercano di entrare da noi per migliorare le loro condizioni di vita che sono misere nelle loro nazioni sempre più povere, il degrado ambientale che ci obbliga a modificare certe nostre abitudini legate in particolar modo al modello economico degli anni sessanta hanno messo in difficoltà molte persone che non vogliono vedere la nuova realtà e rimangono attaccate a vecchie immagini di società. Non era difficile prendere i voti di queste persone. È bastato trovare dei finti colpevoli responsabili del crollo del mito Svizzera: gli stranieri, il governo centrale e gli ecologisti.

Inoltre si è rassicurata la gente dicendo che niente sarebbe cambiato e che la Svizzera poteva continuare ad essere un’isola felice.

Ora non ci si può mettere sullo stesso piano, ma bisogna continuare con una politica seria e qui il ruolo della sinistra è essenziale perché dai partiti borghesi non ci si può aspettare chissà cosa. Loro si trovano in una situazione ambigua perché sanno benissimo che la società non potrà continuare in eterno sui modelli di sviluppo attuati negli ultimi trenta anni, ma nello stesso tempo continuano a mandare messaggi vecchi avendo così un atteggiamento che confonde la popolazione. Perciò è importante il ruolo della sinistra che deve mostrarsi alla gente con progetti seri che superino i soliti discorsi di lotte di potere partitico attuate al suo interno. Una sinistra forte con un giornale unico che informi la gente.

Bill Arigoni

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