2001 MALTRATTAMENTI AI BAMBINI – INTERROGAZIONE

Maltrattamenti ai bambini

Circa un anno fa ho inoltrato un’interrogazione che parlava dei bambini abusati sessualmente e che incominciava cosi:

“In questo periodo natalizio, dove tutti cercano di essere più buoni e tutti i discorsi sono impregnati di falsa solidarietà, con immagini di famiglie felici, con bambini sani al centro della loro vita, mi sono ricordato dei bambini maltrattati e abusati sessualmente che vivono qui da noi, in Ticino.

Secondo le statistiche non sono pochi, già la Signora Pesenti, quando era ancora magistrato dei minorenni, in un articolo del 13 aprile 1993 scriveva: “In Ticino abbiamo una sessantina di denunce all’anno e recenti studi appurano che le situazioni denunciate sono circa il 5% dei reati consumati”. In poche parole voleva dire che in Ticino era possibile ci fossero circa 1200 bambini maltrattati e non da extraterrestri ma dai propri genitori o parenti (dal papà, dalla mamma, dal fratello, dal nonno). E questo succedeva e succede anche in famiglie ticinesi.” In sostegno a quanto dicevo c’era un rapporto finale fatto da un Gruppo di lavoro “Maltrattamenti ai bambini” all’attenzione del Dipartimento federale dell’interno dove si diceva che in Svizzera si poteva ritenere che circa 40’000 minori subivano ogni anno molestie sessuali che andavano dall’esibizionismo allo stupro.

In questi giorni girando in Internet ho trovato un documento nel sito del Dipartimento opere sociali, Ufficio di promozione e valutazione sanitaria dal titolo “Giovani, come va?” (dovrebbe essere letto da tutti i deputati al sito WEB:www.ti.ch/salute/UPVS) che mi ha confermato che i minorenni che subiscono abusi sessuali in Ticino sono molti.

Nel rapporto si può leggere:

“1490 adolescenti residenti in Ticino in età compresa tra gli 11 e i 15 anni hanno preso parte a questa quarta indagine organizzata in Svizzera ogni quattro anni dall’Istituto svizzero di prevenzione dell’alcolismo e altre dipendenze (ISPA). Si tratta di una ricerca internazionale sulla salute e sui comportamenti dei giovani.

Con l’ausilio dei dati forniti dall’ISPA, i Dipartimenti delle opere sociali (DOS) e dell’istruzione e della cultura (DIC) hanno elaborato anche un rapporto specifico relativo alla situazione ticinese. Nel questionario sono state poste ai ragazzi e alle ragazze più grandi (14-15 anni) tre domande relative a eventuali violenze sessuali subite da parte di adulti. I dati ottenuti sono i seguenti: il 4,8% degli allievi di 14 e 15 anni (3,5% per i ragazzi e 6,1% per le ragazze) dichiara di essere stato toccato, abbracciato o baciato da una persona più grande contro la propria volontà. Si può inoltre ipotizzare, con però grande precauzione, che una parte degli alunni, che ha dichiarato di non voler rispondere alla domanda (4,3% di ragazzi e 9,8% di ragazze), possa essere aggiunta alle percentuali illustrate sopra. Non si possono azzardare cifre definitive alla luce delle osservazioni fatte, ma se così fosse la percentuale d’allievi che ha subito molestie potrebbe essere maggiore. Le percentuali d’allievi che hanno subito questo tipo di molestie sessuali nel campione svizzero sono del 12,72%, 5,1% per quel che concerne i ragazzi e del 6,9 % per le ragazze.

Tabella 19: “Ti è già successo che … ?”
Un adulto toccasse i tuoi organi sessuali quando tu non volevi: Si 1.6%, non voglio rispondere 3.7%

Un adulto ti forzasse a guardare materiale pornografico: Si 1.2% non voglio rispondere 2,7%

Un adulto ti forzasse a toccare i suoi organi sessuali: Si 0,8%, non voglio rispondere 2,9%

Un adulto ti forzasse ad avere rapporti sessuali: Si 0,6%, non voglio rispondere 2,3%

Su 21 casi di molestie sessuali, il 38,1% ne ha parlato con qualcuno ma solo nel 23,8% di questi casi la persona è stata aiutata. Comunque, nel 57% dei casi, la persona coinvolta non ne ha parlato con nessuno. Questi dati devono essere usati con molta prudenza visto il numero di casi troppo ridotto per effettuare analisi scientifiche.

Scheda 5

L’abuso sessuale (Gurtner J.-L. Psychologie pédagogique: l’adolescent [CD-ROM]. Fribourg: Université de Fribourg, Centre NTE, 1996).

L’abuso sessuale è un atto d’ordine sessuale commesso da un adulto o da un giovane più grande su un bambino che, a causa del suo sviluppo emozionale e intellettuale, non è in grado di acconsentire liberamente e coscientemente. L’adulto approfitta del rapporto di forza disuguale tra lui e il bambino (o l’adolescente) per convincerlo o forzarlo a cooperare. Essenzialmente questo avviene obbligando il bambino a tenere segreto questo atto, condannandolo quindi al silenzio, all’impotenza e all’impossibilità di difendersi. Questi abusi sono commessi nell’80% dei casi da un membro della famiglia. Sono sempre accompagnati da maltrattamenti psicologici e spesso da violenze fisiche. Le forme d’abuso sessuale sono diverse: esse comprendono l’esibizionismo e il voyeurismo, le carezze, le domande di masturbazione al bambino, gli atti di penetrazione anale, orale, vaginale; si esercitano anche attraverso la pornografia o l’induzione alla prostituzione maschile e femminile. Per quanto riguarda i limiti dell’abuso sessuale, essi devono essere chiari per le persone responsabili della protezione dei bambini e degli adolescenti, in quanto coloro che subiscono l’abuso non sempre si sentono delle vittime. Per le vittime non è sempre possibile percepire la differenza tra un segno d’affetto e un atto sessuale, soprattutto all’inizio della relazione. Bisogna anche considerare che si parla di violenza sessuale dal momento in cui un adulto cerca di soddisfare un proprio desiderio sessuale utilizzando il corpo del bambino, consenziente o n. Nell’abuso sessuale è compreso il concetto di potere e d’abuso di potere. Se negli ambienti della prevenzione è questa definizione più estesa a essere utilizzata, nei tribunali si dà ancora al termine di “abuso sessuale” un senso molto stretto. Da qui deriva il numero esiguo di condanne e la remissività delle pene inflitte. Quello che conta invece è la percezione che ha avuto il bambino di questo atto. I maltrattamenti in genere causano un aumento sensibile dei rischi di difficoltà scolastica con assenteismo, un accresciuto rischio di delinquenza nei bambini maltrattati e un maggior rischio di riproduzione futura di tali atti. Nel caso di violenze sessuali gli effetti sono molto gravi. Non esistono piccoli abusi.”

(fine della citazione)


Chiedo quindi al CdS, negli ultimi 10 anni:

  • quanti casi sono stati denunciati al Magistrato?
  • quanti sono arrivati al processo ?
  • quante persone che hanno abusato sessualmente di un minore sono state condannate?
  • quanti casi di non luogo a procedere da parte dei procuratori?
  • quanti casi di decreto d’abbandono da parte dei procuratori?
  • quanti bambini sono stati prelevati dalla polizia in famiglia e collocati in un istituto?
  • quanti bambini sono stati prelevati dalla polizia in una scuola e collocati in un istituto?

Chiedo inoltre:

  • quanto ha influenzato la documentazione presentata dal Magistrato dei Minorenni per i decreti di abbandono e non luogo a procedere?  
  • è normale che sia il Magistrato dei minorenni ad interrogare un bambino abusato magari usando lo stesso metodo di indagine che serve per un minorenne che ha rubato un motorino?
  • il Magistrato dei minorenni è preparato per condurre un’audizione di bambini piccoli abusati?
  • chi controlla l’operato del Magistrato dei minorenni?
  • il Magistrato dei minorenni può interpretare la legge o deve applicarla? (interrogazione del 21 maggio 2001)

GIUSEPPE (BILL) ARIGONI

27 dicembre 2001

Qui la risposta del CDS

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