2005 CERESIO – IL COMPARTO A LAGO A MELANO

Mozione
data 26 settembre 2005
presentata da Giuseppe (Bill) Arigoni
Richiesta di allestimento di un Piano d’utilizzazione cantonale (PUC) per il comparto a lago a Melano

Con una conferenza stampa, il 23 aprile 2005 avevo lanciato una provocazione per rompere il silenzio su quanto si stava facendo per il ricupero delle rive, invitando il Cantone a comperare 13 ettari di terreno ai bordi del lago Ceresio nel comune di Melano per un investimento (costo) di ca. 1,6 mio di franchi (stesso importo usato dalle autorità comunali e cantonali per l’acquisto di 2500 mq di terreno a lago nel Gambarogno). Purtroppo la risposta è stata ancora una volta il silenzio. Quindi sollecito un’ulteriore volta il Parlamento su questa problematica e sulla possibilità di proporre alla popolazione una soluzione possibile. Questa ampia ed estesa superficie libera a lago, per la quale il Piano regolatore non definisce un utilizzo particolare e che pertanto è da considerare quale zona non edificabile, è disponibile per rispondere alle esigenze di trovare soluzioni anche innovative a quanto aveva votato il Parlamento come indirizzo per un approccio serio al ricupero delle rive. Per quest’area vi sono indubbi interessi regionali legati rispettivamente alla sue particolarità (ampia area verde, non edificata) e alla sua pregiata posizione a lago. Per questa ragione e per le motivazioni che seguono, si richiede pertanto l’istituzione di un Piano d’utilizzazione cantonale.

1. Contenuti di interesse regionale e cantonale

Come detto, una vasta area del comprensorio a lago di Melano non è mai stata pianificata dal Comune e si trova pertanto fuori dalle zone edificabili. In questo comparto a lago il Piano direttore cantonale (PD) prevede la realizzazione di un porto regionale, di un’area di svago di importanza regionale e di un sentiero a lago. Il comparto è inoltre interessato dall’itinerario ciclabile svizzero ed è definito quale area sensibile nelle schede relative al Piano dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio.

Si può quindi affermare che la quantità di interessi regionali e cantonali sono in questo comparto tali da comportare la necessità che il Cantone si adoperi per l’istituzione di un Piano di utilizzazione cantonale (PUC) in sostituzione del normale Piano regolatore comunale, anche considerato che il Comune non ha mai ritenuto di completare il proprio Piano regolatore con questa parte di territorio a lago. Ora si parla di svincolarne una parte per renderla edificabile senza aver ancora stabilito cosa si farà per la superficie restante. In tutti i casi si vogliono rendere edificabili 23000 mq di terreno che passerà dagli attuali fr. 12.- al mq ad oltre fr. 800.- al mq. Cosa ci guadagnano la comunità di Melano e il resto dei ticinesi?

2. Politica dei laghi a livello cantonale

Oltre agli obiettivi contenuti nel PD cantonale per la pubblica fruizione delle rive dei laghi, si richiama la decisione del Gran Consiglio, dell’aprile 2002, relativa alla mia mozione, presentata per la richiesta di un Piano d’intervento per il recupero delle rive entro 10 anni. In particolare il Gran Consiglio decretava che il recupero delle rive dei laghi doveva essere affrontato a livello cantonale, che era necessario seguire uno studio della situazione delle rive dei laghi con proposte d’intervento concrete anche innovative (prevedendo un piano d’investimenti con scadenze precise sul modello per esempio delle piste ciclabili) che la revisione del PD doveva essere l’occasione per ridefinire la politica del Cantone in merito alla gestione delle rive dei laghi e, infine, che nell’immediato dovevano essere ricercati elementi di sensibilizzazione sul tema in questione. Lo studio doveva essere presentato entro un anno.

Per concludere, le risposte a queste richieste del Gran Consiglio passano indubbiamente dall’allestimento di un Piano di utilizzazione cantonale e non comunale.

3. PUC – catasto rive laghi

In risposta alle richieste del Gran Consiglio in merito alla mozione sopra citata e nell’ottica della revisione del Piano direttore cantonale, secondo quanto mi è stato detto i servizi dell’Amministrazione hanno avviato studi sullo stato delle rive dei laghi, raccogliendo, anche per il tramite di un mandato esterno, i dati e le informazioni necessari per l’allestimento di un catasto sulle rive dei laghi. Da questo studio sono attese indicazioni e proposte concrete per il recupero delle rive dei laghi. L’elaborazione di un PUC deve essere considerata come la naturale prosecuzione degli studi sin qui eseguiti.

4. Semplificazione procedurale del PUC rispetto al PR

È utile rammentare che la procedura per l’adozione di un PUC è particolarmente vantaggiosa in termini di semplicità e di tempo rispetto a quella dell’approvazione di un Piano regolatore (PR). Non è un caso che per le ultime modifiche di pianificazione per l’impianto di termodistruzione a Giubiasco si sia fatto capo proprio a questo strumento che si è rivelato particolarmente efficace per quanto riguarda semplicità procedurale e tempistica.

Il PUC è un piano regolatore cantonale, adottato quando specifici interessi cantonali o sovraccomunali lo richiedono. Nel caso in questione, si sono già elencati gli elementi d’interesse regionale e cantonale che si sovrappongono e che portano alla conclusione della necessità di completare la lacuna pianificatoria con un PUC.

Dopo le semplificazioni procedurali del 1995 (messaggio e rapporto 4275), l’attuale procedura di attuazione di un PUC è semplicissima: elaborazione del piano da parte del Dipartimento, adozione da parte del Consiglio di Stato e approvazione da parte del Gran Consiglio (più eventuali ricorsi al Tribunale della pianificazione del territorio). Per il piano regolatore bisogna invece seguire la procedura elencata nella LALPT (artt. 32 e seguenti) come già detto molto più lunga e laboriosa. A tutela di quanto esposto, cito una recente iniziativa parlamentare (Beretta Piccoli) che lodava la semplicità della procedura del PUC proponendo una semplificazione della procedura in modo similare anche per quella del PR.

Molto particolare e rischioso sarebbe delegare l’attuazione del documento pianificatorio al Comune, visto che potrebbe anche non essere garantita la possibilità di riuscire a livello di decisione del legislativo, se non già dell’esecutivo stesso, a coordinare tutti gli aspetti di portata sovraccomunale rispetto ad eventuali interessi comunali che potrebbero anche andare in conflitto con quelle elencate di interesse pubblico sovraccomunale dal PD.

Si chiede pertanto che il Cantone utilizzi in maniera più decisa questo strumento di pianificazione cantonale con particolare riferimento alle pianificazioni a lago e a quella di Melano.

5) Competenze al Gran Consiglio che dovrà comunque già votare un credito (sussidio) per l’acquisto dei fondi di interesse pubblico

Come detto il PUC risulta essere lo strumento di pianificazione territoriale del Cantone. Nel caso di Melano è evidente che, come nel precedente caso di Vira Gambarogno, il Gran Consiglio sarà chiamato a sussidiare o ad acquistare direttamente questi fondi per le varie esigente pubbliche a lago (area di svago a lago d’importanza regionale in particolare). In quest’ottica, avrebbe poco senso se che il legislativo cantonale fosse chiamato in causa unicamente per finanziare una pianificazione gestita e proposta dal Comune con i rischi che ne potrebbero derivare. Evidentemente, sarebbe molto meglio se il Gran Consiglio approvasse congiuntamente il PUC e i relativi crediti di spettanza cantonale. Il caso di Vira Gambarogno è al proposito emblematico a testimonianza che senza un’unità di decisione il piano potrebbe anche rimanere una chimera. Il PUC è l’unica soluzione per risolvere questa situazione conflittuale e per poter dare uno spazio a lago di interesse regionale con spiaggia libera, spazzi per varie attività creative e sportive, campeggi, ristorante. Toccherà al Consiglio di Stato proporre l’ente che dovrà gestire questo spazio pubblico (rappr. comunali e cantonali, società sportive, ambientalisti?).

Giuseppe (Bill) Arigoni

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