2005 INQUINAMENTO ARIA – PIANO URGENTE PER RISANAMENTO TICINO

Mozione
data 21 febbraio 2005
presentata da Giuseppe (Bill) Arigoni
Allestimento di un piano d’intervento urgente per il risanamento dell’aria

Se esaminiamo i dati dello studio “Strategia di lotta allo smog invernale al sud delle Alpi”, in particolare il quaderno numero 3 intitolato “Effetti nocivi delle PM10 sulla salute umana” non possiamo che allarmarci per la grave situazione sanitaria prospettata:

– la popolazione del Sottoceneri mediamente subisce un carico di PM10 superiore del 50% rispetto al resto della Svizzera;

– quasi il 70% degli abitanti del Sottoceneri è sottoposto a concentrazioni superiori a 30 µgm3;

– ogni 10 µgm3 di concentrazione in più rispetto alla soglia (20 µgm3) corrisponde, in base ad una proiezione matematica, a:

60 morti prematuri all’anno

600 casi di bronchiti per bambini

1500 casi di asma per adulti e bambini

50.000 giorni di inattività lavorativa;

– se i costi per la salute attribuibili all’inquinamento atmosferico sono valutabili a circa 515 euro all’anno per abitante, per gli abitanti del Sottoceneri sono di circa 940 euro, il 54% in più.

Sono dati drammatici che non permettono più di perdere ulteriore tempo – ogni morto o bambino ammalato resta sulla coscienza di tutti – a causa della lentezza del Governo nel realizzare e promuovere le varie misure fiancheggiatrici dei piani regionali dei trasporti (trasporti pubblici e regolamentazione dei parcheggi, piani di quartiere, pianificazione regionale). Inoltre dovrebbero essere messe in pratica le misure elencate nel “Piano di risanamento dell’aria” fatto dal CdS sulla base della legge protezione dell’ambiente, nel 1991/92 e totalmente trascurato dalle autorità.

La legge sulla promozione della salute e il coordinamento sanitario (Legge sanitaria) è molto chiara sulle responsabilità e sul dovere di intervenire; agli articoli 2 e 4 enuncia:

Art. 2 – Scopo

1Lo Stato promuove e salvaguarda la salute della popolazione quale bene fondamentale dell’individuo e interesse della collettività nel rispetto della libertà, dignità e integrità della persona umana.

2In particolare esso promuove, in modo coordinato, favorendo l’assunzione della responsabilità individuale e collettiva dei cittadini, la prevenzione delle malattie, il mantenimento ed il ricupero della salute di tutti i cittadini senza distinzione di condizione individuale e sociale. Esso crea le premesse affinché siano garantite prestazioni, servizi ed interventi di qualità a costi economici e finanziari sopportabili.

3Nell’attuare questi scopi lo Stato si avvale della collaborazione dei Comuni, di altri Enti pubblici nonché di persone fisiche e giuridiche di diritto privato, in particolare degli operatori sanitari e degli Ordini delle arti sanitarie, promuovendo la solidarietà a livello cantonale.

Art. 3 – Mezzi

Nei limiti dell’articolo 4, gli scopi previsti dall’articolo 2 sono in particolare conseguiti mediante:

a) la protezione delle libertà individuali dei pazienti e della loro integrità psicofisica;

b) l’educazione e la promozione della salute della popolazione nonché la prevenzione e la lotta alle malattie trasmissibili;

c) la salvaguardia delle condizioni indispensabili al mantenimento della salubrità dell’ambiente di vita in generale, abitativo, scolastico, di svago e di lavoro in particolare;

d) la promozione della diagnosi precoce delle malattie curabili e delle affezioni in età prescolare nonché la lotta alle malattie sociali, a quelle di larga diffusione e alle tossicodipendenze;

e) la diagnosi e la cura degli stati di morbilità e di invalidità nonché la riabilitazione;

f) la vigilanza sull’esercizio delle professioni sanitarie e sull’attività dei servizi e delle strutture sanitari nonché la vigilanza sulla produzione, il commercio, la distribuzione e la vendita al pubblico di agenti terapeutici;

g) il promovimento delle cure extraospedaliere e dei servizi a domicilio;

h) la formazione professionale di base e continua di operatori sanitari;

i) l’adozione di provvedimenti d’urgenza per fronteggiare situazioni di emergenza sanitaria;

l) l’istituzione di un sistema informativo coordinato di statistica sanitaria;

m) la diffusione delle cure palliative verso il malato cronico e terminale;

n) la promozione e il favorimento della ricerca clinica;

o) la promozione e il favorimento della cultura della donazione d’organi.

Art. 37 – Pericolo imminente

Ove sia accertato e documentato un imminente grave e non altrimenti evitabile pericolo per la salute, il Consiglio di Stato può decidere ogni provvedimento indispensabile, in particolare:

a) il divieto, la sospensione, l’annullamento o la chiusura temporanea o definitiva di attività, esercizi, manifestazioni e processi produttivi;

b) il divieto temporaneo o definitivo di vendita di sostanze, prodotti, derrate alimentari, utensili, apparecchiature;

c) il trasferimento e lo sgombero coatti, temporanei o definitivi, di popolazione e animali;

d) il divieto di accesso, di transito, di passaggio o di circolazione temporaneo o definitivo in aree pubbliche o private;

e) l’inabitabilità e l’inagibilità di costruzioni ed edifici privati e pubblici.

Il Governo deve decidere se davanti alle drammatiche cifre sopra elencate deve prendersi le proprie responsabilità salvaguardando la salute e la qualità di vita di tutte le persone o se alcune possono essere sacrificate nel nome del commercio e dell’economia. Noi pensiamo che non debba essere così e che occorra accelerare tutte le misure fiancheggiatrici dei piani dei trasporti adottando urgentemente tutte le norme del “Piano di risanamento dell’aria”.

Chiedo quindi al Consiglio di Stato, a nome del gruppo parlamentare del PS, di allestire entro 6 mesi, sulla base della documentazione già in suo possesso, un piano di attuazione comprendente la tempistica precisa di tutte le misure fiancheggiatrici dei piani regionali dei trasporti (per esempio posteggi a pagamento in tutti i centri commerciali, trasporti pubblici con maggiori frequenze verso questi centri, zone importanti dove si circoli a 30 km/h, strategie per la mobilità lenta, trasporti sicuri per gli allievi, sensibilizzazione dei genitori, riduzione dei posteggi dei dipendenti delle ditte che sono raggiungibili con i trasporti pubblici, ecc.) adottando le norme di risanamento dell’aria.

In questo piano deve esserci anche una risposta precisa, con i tempi di attuazione non dilatati nel tempo, su un’imposta della circolazione maggiorata sui veicoli molto inquinanti, sui controlli alla dogana sui camion visibilmente fuori regola (aumento del personale) e sull’obbligo di risanamento degli impianti a legna pubblici e privati (vedi risposta del CdS del 2 febbraio 2005 all’interrogazione del 29 ottobre 2004 di Raoul Ghisletta).

È chiaro che per avere tutto questo, a causa della mancanza di volontà politica del Governo a voler migliorare le condizioni ambientali, ci vorrà del tempo. Quindi, essendo la situazione molto grave, si chiede che nel piano ci siano delle misure strategiche immediate da adottare quando si supera la soglia stabilita dall’ordinanza (20 µgm3) come la riduzione della velocità sull’autostrada e sulle altre strade, trasporti pubblici gratuiti, giornate senza auto, blocco o riduzione drastica dei Tir di passaggio.

Giuseppe (Bill) Arigoni

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