2008 Interrogazione: chi controlla l’istituto Don Orione?

Chi controlla l’istituto Don Orione

 

Da un paio di ex dipendenti che hanno lavorato all’Istituto Don Orione di Lopagno ho avuto delle informazioni che mi hanno lasciato molto perplesso. Nel 2007 ci sono stati tre episodi di maltrattamenti operati da un educatore ai danni di un’utente all’interno del foyer di Villa Janua (è il più grande dei due foyer). Questo operatore non ha alcuna formazione.

Purtroppo sembra che fatti di questo genere siano all’ordine del giorno e questo comportamento sia un “modo” generalizzato di trattare con rudezza o ruvidezza alcuni ospiti particolarmente “difficili”.

L’istituto Don Orione di occupa di ca. una quarantina di utenti, uomini e donne, adulti, per lo più con handicap mentale medio e grave quindi il personale dovrebbe essere formato perchè queste persone sono indifese e da proteggere. Si compone di 4 settori: educativo, delle attività occupazionali, terapeutico e amministrativo. Non tutto il personale educativo ha una formazione inerente alla funzione e al ruolo che svolge. Due delle tre persone (1 psicomotricista, 1 fisioterapista, 1 infermiera), che compongono il settore terapeutico, non hanno i titoli per essere inseriti nel ruolo e nella funzione sino ad oggi svolta: si tratta della fisioterapista (80% tempo lavoro) e della psicomotricista (ca. 25% tempo lavoro). Si parla di un loro possibile inserimento nell’équipe educativa; resta da sapere se abbiano i requisiti per essere inseriti in questa nuova funzione.

Ci sono stati clamorosi precedenti a questo episodio e tutti indicano, con sconcertante chiarezza, l’inadeguatezza a dirigere l’istituto del suo direttore. Il primo che mi ricordo è accaduto nel lontano 1990. Su Politica Nuova apparve una notizia che riguardava il licenziamento di un educatore avvenuto per mano del responsabile. Il secondo riguardava un precedente caso di maltrattamenti avvenuto tra il 1991 e il 1992, sempre con lo stesso Direttore. C`è stata promozione dell’accusa da parte del PP Ranzanici, opposizione e quindi proscioglimento per prescrizione del reato. La cosa strana è che due educatori, un uomo e una donna, prosciolti “per prescrizione”, sembra siano rimasti tranquillamente alle dipendenze dell’istituto fino al giorno in cui non hanno deciso di andarsene.

Altro caso emblematico è quello di un educatore (senza titolo di studio, ha frequentato la scuola di ed. specializzato a Mendrisio SCOS, ma non ha mai concluso) passato nel 2000 al settore dei laboratori occupazionali al Foyer Villino. Questo individuo è stato  segnalato a più riprese, nel corso dei ca. 15 anni trascorsi al Don Orione, per fatti oggettivamente gravi quali: avances e molestie sessuali su due utenti donne, atteggiamenti aggressivi e violenti su alcuni maschi. Segnalati alla direzione non hanno mai portato ad alcuna sanzione seria.

La tragedia è stata sfiorata quando nel settembre del 2004 lo stesso personaggio perdeva in un bosco della Capriasca, mentre era intento a cercare funghi, un utente cerebroleso. L’utente veniva ritrovato alcune ore dopo, in pessime condizioni fisiche dovute alle molte cadute in cui era incorso a causa delle precarie condizioni di equilibrio dovute ad una deformazione ai piedi e al fatto che portava scarpe ortopediche del tutto inadatte al terreno di un bosco. Ma peggiori di quelle fisiche furono le conseguenze psicologiche di quell’esperienza, che perdurano ancora oggi.

C’è poi il caso del sorvegliante notturno, senza alcuna formazione, che ha lavorato diversi anni all’istituto. Dedito a fumare spinelli, assumeva anche il compito di accompagnare la sera gli utenti agli incontri di sport invalidi a Trevano. Non di rado arrivava al lavoro visibilmente “fumato”. Era solito fumare anche di notte e non assisteva in alcun modo gli utenti. Spesso alla mattina venivano trovati sporchi di feci secche e bagnati d’urina da cima a fondo.

Chiedo quindi al CdS:

  • è stata aperta una inchiesta sulla gestione dell’istituto?

  • non bisognerebbe essere più attenti sulla gestione di queste persone che devono essere protette?

  • c’è un mandato di prestazione?

  • come possibile che personale senza formazione lavori in quell’istituto?

  • chi controlla la gestione finanziaria?

  • chi controlla la gestione terapeutica praticata su persone portatrici di handicap?

  • si è sempre chiuso un occhio cinicamente perchè non ci sono strutture che possono svolgere questo compito?

  • nessuno ha mai messo in discussione la gestione del direttore?

  • come è possibile perdere un utente nel bosco?

  • quali garanzie ci sono che la situazione migliori?

 

Magliaso, 17 febbraio 2008

Giuseppe Bill Arigoni

 

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