2009 DITTATURA CILENA – Non permettiamo che il tempo cancelli gli orrori.

Lettera di Bill Arigoni e la moglie Elena inviata ai media in occasione dell’arrivo molto contestato di José Pinera Echenique a Lugano. L’ex ministro del dittatore Augusto Pinochet era stato invitato il 29 maggio 2009 dall’associazione dei liberisti ticinesi per una conferenza con Ignazio Cassis all’Hotel Pestalozzi. La conferenza venne poi annullata.

Non permettiamo che il tempo cancelli gli orrori.

Il tempo non deve cancellare gli orrori, chi ha partecipato ad un governo dittatoriale come quello di Pinochet in Cile resta eticamente colpevole anche se nel suo paese non è stato condannato. L’attuale Governo è sempre controllato a vista dai militari. Bisogna tener conto del passaggio lento alla democrazia che implica anche di non aprire vecchie ferite (processi, ecc.). Non bisogna in tutti i casi dimenticarsi di quello che è successo e degli orrori fatti. La fine del cantautore, musicista e regista teatrale cileno Victor Jara (San Ignacio, 28 settembre 1932 – Santiago del Cile, 16 settembre 1973) è un esempio che da voce a tutte quelle persone uccise perché volevano la libertà e la democrazia.

Proveniente da famiglia contadina, politicamente impegnato, divenne un… riferimento internazionale della canzone di protesta e del cantautorato. Fu assassinato cinque giorni dopo il golpe dell’11 settembre 1973, vittima della repressione messa in atto dal generale Augusto Pinochet. All’interno dello stadio lo hanno torturato, gli hanno rotto le mani per umiliarlo e per impedirgli di suonare.

Dalla testimonianza della moglie dopo aver visto il cadavere del marito:

« Siamo saliti al secondo piano, dove erano gli uffici amministrativi e, in un lungo corridoio, ho trovato il corpo di Víctor in una fila di una settantina di cadaveri. La maggior parte erano giovani e tutti mostravano segni di violenze e di ferite da proiettile. Quello di Víctor era il più contorto. Aveva i pantaloni attorcigliati alle caviglie, la camicia rimboccata, le mutande ridotte a strisce dalle coltellate, il petto nudo pieno di piccoli fori, con un’enorme ferita, una cavità, sul lato destro dell’addome, sul fianco. Le mani pendevano con una strana angolatura e distorte; la testa era piena di sangue e di ematomi. Aveva un’espressione di enorme forza, di sfida, gli occhi aperti. »

Nel 1990, la “Commissione per la Verità e la Riconciliazione” ha stabilito che Víctor Jara fu assassinato il 16 settembre del 1973 nello Estadio Nacional de Chile e precipitato in una fratta nei dintorni del Cimitero Metropolitano, che si trova sulla “Carretera 5 Sur”. Venne poi condotto ad una stanza mortuaria come N. N., per essere poi identificato dalla moglie. I resti di Jara giacciono al Cimitero Generale di Santiago.Nel settembre del 2003, in occasione del trentesimo anniversario del golpe, il nome di Víctor Jara è stato posto allo Estadio Nacional de Chile. Per chi è stato membro di questo governo/dittatura l’atteggiamento più giusto dovrebbe essere il silenzio.

Elena Masera

Giuseppe Bill Arigoni

20 giugno 2009

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