1988 Bill Arigoni al posto della Nava unico operaio nel Legislativo

Articolo pubblicato sul Corriere del Ticino in data indefinita dell'anno 1988.

Situazione anomala del PdL che lascia l’unico seggio ad un indipendente

È ufficiale. Giuseppe Arigoni, detto anche Bill, subentrerà al posto di Annamaria Nava per il Partito del Lavoro in Gran Consiglio, già a fine ottobre. Lo ha annunciato ieri il segretario del partito, Norberto Crivelli, durante un incontro con la stampa, rilevando la situazione anomala nella quale si è venuto a trovare il PdL dopo le ultime elezioni cantonali: due seggi attribuiti e praticamente nessun deputato in carica, se si tien conto del fatto che Arigoni è indipendente e che l’altro deputato eletto il 5 aprile 1987, Fiamma Pelossi, dimissionò restando però in carica per il PSU. «La scorrettezza della Pelossi, a cui avevamo chiesto di mettere a disposizione il seggio, e la promessa fatta agli indipendenti che si erano presentati nella lista del PdL fa sì che il nostro partito si trovi in questa particolare situazione», ha concluso Crivelli, presentando quindi il subentrante. Nato il 23 agosto 1949, Giuseppe Arigoni ha frequentato le scuole Arti e Mestieri a Bellinzona diventando meccanico montatore. Lavora in una fabbrica internazionale di macchine di precisione, la Micron Albe SA di Agno, essendo pure membro della commissione del personale da 10 anni e suo presidente da 4. Fa inoltre parte di diversi movimenti, fra cui il Gruppo Ceresio Anno Zero, la CASPA (Comitato Apartitico Studio Problemi Aeroporto di Agno,), la Consulta ecologica ticinese e altri ancora. «In Gran Consiglio rappresenterò – ha dichiarato il nuovo deputato -sia la voce del PdL sia quella dei movimenti, nei quali continuerò a militare attivamente poiché credo innanzitutto nella loro opposizione costruttiva in situazioni concrete. Non impiegherò tutte le energie quindi nell’azione gran-consigliare, ma mi concentrerò sui temi più importanti della vita politica ticinese. Essendo l’unico operaio nel Legislativo cantonale (e continuerò ovviamente a stringere bulloni anche dopo), potrò portare la vera voce delle fabbriche che operano sul territorio e che manifestano spesso ancora situazioni inaccettabili per la qualità del lavoro»

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