1988 IN FABBRICA – TRADITE LE RIVENDICAZIONI OPERAIE

Tradite le rivendicazioni operaie

Le esperienze di lotta interna negli ultimi 10 anni ci hanno portati come lavoratori della Mikron SA (ex-Albe) a fare ultimamente delle scelte, che io ritengo progressiste, che sono poi cadute per la mancanze di appoggio sindacale.

In questi anni abbiamo dovuto lottare contro i licenziamenti, contro l’aumento dei ritmi di lavoro, per il carovita, perché non si formassero due commissioni del personale (una degli operai e una degli impiegati), perché si votassero i membri della commissione per il loro impegno nel gestire le rivenditazioni dei lavoratori e non per la nazionalità, il sesso, o I’appartenenza sindacale. Tutte queste, e altre lotte, le abbiamo sempre gestite pur avendo contro il sindacato o tirandolo per i capelli sulle nostre posizioni. Le nostre esperienze ci hanno portato a votare delle risoluzioni che il sindacato come forza progressista avrebbe dovuto gestire in prima persona. Le risoluzioni dicevano:…

1) non accettiamo che la ditta paghi l’assicurazione infortuni non professionali solo al personale presente in ditta prima del 30.12.85. Questa prestazione sociale è sempre stata pagata e deve essere perciò pagata a tutti. Per chiarire questa posizione siamo disposti ad andare in tribunale accettando poi la sua sentenza anche se questa potrebbe essere negativa per tutti.
Questo principio di «uguali prestazioni per tutti» è stato ribadito in quattro assemblee.

2) accettiamo la riduzione dell’orario di lavoro di un’ora portandolo a 40 ore settimanali con la riduzione del salario dell’1,2% secondo la convenzione della metallurgia. Tutto questo senza nessun recupero del tempo ridotto (proposto dalla direzione). Lavorare meno lavorare tutti! Per chiarire l’interpretazione dell’articolo della convenzione, il personale ha dato mandato alla CP (commissione del personale, n.d.r) di convocare le parti firmatarie dell’accordo. Questa decisione è stata votata in due assemblee, ad una delle quali era presente anche la direzione. I sindacati (FLMO-OCST), incaricati di portare avanti le trattative, hanno fatto di tutto per annacquare le risoluzioni del personale, cercando di convincere la commissione ad accettare le posizioni di compromesso della direzione.

Per quanto riguarda la soluzione del 1. punto: sono passati 33 mesi, perchè il sindacato non ha dato seguito alle richieste del personale, e perciò al tribunale non ci si andrà mai; e per il secondo punto, tutto si è perso in pranzi e riunioni tra la CP ed il sindacato. Questo perdere tempo, le pressioni della direzione ed il mancato appoggio del sindacato, ha portato la CP ad accettare per logoramento, le proposte della direzione (pagamento dell’assicurazione non professionale solo a chi era presente in ditta prima del 30.12.85 e il recupero di 20 minuti settimanali con lo 0,8% di riduzione di salario dell’ora ridotta). Questi due principi difesi con coraggio e per molto tempo dai lavoratori, perdendo soldi sul proprio salario, sono stati fatti naufragare, ancora una volta, da un sindacato combattivo solo a parole, ma arroccato nei fatti sul compromesso di debolezza più becero che ci sia.

Bill Arigoni

1.4.1988

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