1990 700° CONFEDERAZIONE – PROGETTO DI SOLIDARIETÀ

Già nel 1990 Bill Arigoni parlava di “salario minimo garantito”, di aumento delle prestazioni AVS e AI e di “centri giovanili autogestiti”! (Alessio Arigoni)

Dal Ticino un progetto nazionale di solidarietà

18.5.1990

Atto parlamentare -Mozione riguardante il 700.mo

Nella seduta di marzo del Gran Consiglio si è votato un credito di 3’000’000 di franchi per i festeggiamenti del 700° della Confederazione.

Non voglio tornare qui ad elencare i perché della mia opposizione a questo credito, anche perché ora non servirebbe a niente dal momento che il credito è stato accettato dalla maggioranza dei parlamentari e che la commemorazione si farà. Voglio invece tornare a richiamare l’attenzione sul ruolo che potrebbe svolgere il Cantori Ticino nell’ambito di questa ricorrenza, al di fuori della responsabilità dell’apertura e della chiusura dei festeggiamenti o di portatore di «valori» per mezzo della tenda «Botta».

Penso che il 1991, cioè il 700° della Confederazione, non dovrebbe essere un punto d’arrivo ma un punto di partenza per una riflessione e per uno sguardo che punti al futuro in un discorso dialettico con gli altri paesi europei.

Un Cantone come il Ticino, che è sempre stato al margine delle strategie economiche svizzere, dove la popolazione nei secoli scorsi ha sempre sofferto e molti ticinesi hanno dovuto emigrare abbandonando la propria terra per poter vivere o per far vivere la propria famiglia, potrebbe lanciare una proposta a livello federale per una strategia di solidarietà e giustizia sociale. Questa strategia potrebbe servire a far sentire unito un popolo nella costruzione dell’avvenire al di là dell’attuale unità economica.

Da un articolo del Corriere del Ticino del 9 maggio dal titolo «Siamo ricchi… ma solo sulla carta» è documentato abbastanza bene come una buona parte di svizzeri si creda ricca non essendolo. Si legge: «II settimanale economico svedese “Veckans Affarer” ha posto la Svizzera ai primi posti della graduatoria dell’economia mondiale, mentre l’ha piazzata molto in basso per quel che riguarda le prestazioni sociali». Questi sono commenti recenti sull’aumento dei nuovi poveri, in Svizzera, che confermano i dati di vari studi approfonditi, come lo studio sulla nuova povertà di Marazzi.

Mi viene perciò logico proporre al Consiglio di Stato (per il rispetto di quei valori che si tenta di far passare a tutti i costi nella popolazione, cioè le idee che hanno portato alla fondazione della Svizzera, libertà, democrazia e solidarietà ) di tenere in considerazione l’importanza di un lancio di un’iniziativa a livello federale del nostro Cantone nell’ambito del 700°, iniziativa tendente alla soluzione di alcuni problemi di giustizia sociale.

Si dovrebbero:

-aumentare le rendite AVS che per molti anziani sono una causa di povertà;

-aumentare le quote dell’invalidità che ora portano molta gente all’emarginazione;

-finanziare centri per il recupero dei tossicodipendenti, dei ragazzi portatori di handicap, dei malati di AIDS;

-finanziare centri giovanili autogestiti che possano servire a far partire nella creatività partecipativa valori importanti di solidarietà;

-scarcerare tutti gli obiettori di coscienza e creare un servizio civile.

Inoltre, sempre per approfondire il discorso sulla qualità della vita e nel rispetto del diritto di ogni cittadino di vivere dignitosamente la propria vita, cosciente, indipendentemente dal lavoro svolto, di essere una piccola pedina, ma utile per la crescita e la gestione della società, si dovrebbe fissare un salario minimo garantito per tutti di almeno fr 3’000 mensili. Sempre nel rispetto della qualità della vita che deve dare a tutti il diritto di avere un tempo libero giusto per essere uomini e non vegetali, si dovrebbe fissare la durata del lavoro settimanale a 40 ore superando i problemi economici, passando così ad una nuova Svizzera che guarda al futuro, verso l’8OO° nel rispetto di tutti i suoi cittadini, stranieri compresi.

Giuseppe Bill Arigoni

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *