1989 PROTEZIONE CIVILE – Mozione

Protezione Civile

11.12.1989

Atto parlamentare -Mozione

Nella seduta del Gran Consiglio del 28 novembre 1988 è stata votata la legge di applicazione che disciplina la protezione civile secondo la legge federale, si è inoltre votato anche la legge di applicazione che disciplina l’edilizia di protezione civile (sempre in applicazione della legge federale). Tutto questo è stato accettato senza una particolare riflessione sull’utilità di questa legge federale vecchia di 16 anni e nata in un momento di corsa al riarmo e di follia di guerra, periodo in cui si aveva l’illusione di riuscire a resistere nei rifugi a qualsiasi attacco anche nucleare.
Ora, dopo la catastrofe di Cernobyl e le descrizioni fatte dagli esperti internazionali sui vari scenari che potrebbero venire a crearsi in caso di guerra nucleare, sappiamo che i nostri rifugi non avranno nessuna utilità. Come nessuna utilità avranno in casi di guerra economica, energetica, biologica, chimica, climatica (oggi si comincia a parlare anche di tentativi di questo genere).
Allora perché usare così tanti soldi ed energie per una struttura ingigantita da compiti ai quali non potrà rispondere?
Sulla rivista economica “Bilanz” del giugno 1985 si può leggere a proposito della volontà di difesa (Protezione civile compresa) che: “Tutti quelli che occupano posizioni di prestigio nell’economia svizzera, in caso di conflitto non saranno in un bunker, ma piuttosto in esilio al sicuro”. In effetti il Consiglio Federale ha già previsto tutto. In caso di guerra i dirigenti e i consigli d’amministrazione delle principali banche, assicurazioni, trust di industrie economiche, metallurgiche ed alimentari fuggiranno dal territorio nazionale per assicurare “la sopravvivenza della Svizzera”, rifugiandosi in Canada.
Nel messaggio votato il 28 novembre 1988 c’era anche una descrizione della situazione della protezione civile in Ticino ed erano elencati i vari investimenti che avrebbero dovuto essere fatti per completare queste strutture.

  • 65911 posti progettati da realizzare, costo fr. 131’800’00.-
  • 49 posti comando da realizzare, fr.13’000’000.-
  • 50 impianti d’apprestamento da realizzare, fr.32’000’000.-
  • 16 posti sanitari di soccorso da realizzare, fr.34’000’000.-
  • 27 posti sanitari da realizzare, fr.7’000’000.-
  • Investimenti di telecomandi per l’allarme ca. fr. 2,5/3 milioni
  • Altri investimenti per l’allarme fr.2’000’000.-
  • Più le spese di gestione ricorrenti (istruzione, amministrazione, ecc.) che ammontano a fr. 10.-/12.- all’anno pro capite.

Come si può vedere, rimanevano ancora molti investimenti da realizzare (circa 222,3 mio senza le spese ricorrenti) che ora sono portati di volta in volta in Gran Consiglio per l’accettazione.
Vista l’inutilità di una struttura così super dimensionata per lo scopo che dovrebbe avere una protezione in caso di catastrofe (si potrebbe formare una struttura civile parastatale o privata con parte di personale professionista e una parte volontaria tipo l’Ente regionale autolettighe o i pompieri) mi viene logico chiedere al Consiglio di Stato se non pensa sarebbe giusto rivedere la Legge e la sua applicazione e se non si possa proporre una revisione a livello federale di questa legge sulla protezione civile.

Bill Arigoni

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