2008 INTERROGAZIONE: Discarica Pizzante 1: bomba a orologeria?

Discarica Pizzante 1: bomba a orologeria?

Alla fine del 1988 il parlamento aveva votato un credito di 1 milione e mezzo di franchi per lo smaltimento dei rifiuti speciali provenienti dalla ditta Solchim SA la quale aveva iniziato la sua attività nel 1982 stoccando rifiuti altamente inquinanti in bidoni lasciati poi sul piazzale della ditta. La ditta é fallita  nel 1987. Questo fallimento ha lasciato in eredità 1500 tonnellate di rifiuti speciali stoccati in bidoni senza nessun contrassegno che il cantone ha dovuto smaltire

Nell’ultima seduta  del Parlamento abbiamo votato un credito di 10 milioni per il risanamento della discarica dei rifiuti della ex Miiranco che, chiusi in bidoni, sono stati sotterrati in un terreno argilloso a Stabio nel rispetto di quanto permetteva la legge nel periodo in cui è stata usata questa discarica dal 1960 al 1972. È anche vero però che la legge federale per la protezione del territorio del 7 ottobre 1983 dieci anni dopo imponeva il risanamento di queste discariche  in tempi contenuti. Inoltre l’articolo 15 cpv. 4 dell’ordinanza OSiti stabiliva che quando c’era il pericolo per l’utilizzazione di un bene ambientale,  per esempio l’acqua potabile di Stabio (perché guarda caso sotto la discarica c’é il pozzo dell’acqua potabile di quel comune), il risanamento ambientali era urgente.
C’é da chiedersi cosa abbia voluto dire il legislatore  federale quando ha stabilito che il risanamento doveva essere fatto in tempi brevi. Non ha tenuto conto che per il Ticino questo temine vuole dire almeno 20 anni di omissioni, discussioni e perdita di tempo  lasciando, nel caso discusso, che la ditta responsabile  della grave situazione ambientale smettesse la propria attività e fallisse diventando una ditta fantasma.

Anche questo caso dimostra come il problema delle discariche è stato gestito negli anni.

Eppure che  il problema delle discariche fosse sentito da alcuni deputati basta avere un po’ di pazienza e scorrere le interrogazioni degli ultimi anni su questo problema.  Ci sono 10 interrogazioni inoltrate nel periodo 2000/01 e alle quali il governo ha sempre risposto tranquillizzando chi si preoccupava del degrado del territorio.

Vado quindi ad attirare l’attenzione del CdS su un problema più volte sollevato negli anni ottanta: la discarica del Pizzante 1.
Il Pizzante 1 si trova direttamente in falda ed era qualificata, all’inizio della sua attività, come discarica  di classe 3: vi finiva di tutto. Cosa ci si poteva buttare era stabilito da una convenzione. In quella discarica venivano messi, se non erro, i fanghi di depurazione, i filtri dell’inceneritore, le ceneri dell’inceneritore e mille altre sostanze tossiche.

Quella discarica era stata definita negli anni una bomba ad orologeria e già a suo tempo si diceva che avrebbe dovuto essere risanata.

Chiedo quindi al Consiglio di Stato:

– cosa stabiliva la convenzione per la gestione della discarica (distribuire il testo);

– è vero che venivano depositati i fanghi dell’impianto di depurazione, i filtri dell’inceneritore, le ceneri dell’inceneritore e altre sostanze tossiche?

– c’é un piano di risanamento della discarica?

– i costi sono a carico ancora una volta dell’ente pubblico?

– il Pizzante 1 è uno dei 3000/4000 siti contaminati che la Confederazione da oggi al 2025 progetta di risanare, in modo durevole e in applicazione al principio della causalità, stimando che i costi globali dell’operazione ammonteranno a circa 5 miliardi di franchi, di cui il 60% a carico dei perturbatori?

– quante tonnellate di rifiuti sono state posate nella discarica?

GIUSEPPE (BILL) ARIGONI

 

QUI LA RISPOSTA DEL CDS

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