2009 ANIMALI E ZOO – Cosa è stato fatto per il rispetto degli animali allo Zoo al Maglio?

TESTO DELL’INTERROGAZIONE

Cosa è stato fatto per il rispetto degli animali allo Zoo al Maglio?

Le conclusioni del rapporto del collega Alex Pedrazzini (votato dal Parlamento il 16 febbraio 2009 e relativo alla mia mozione “Servono ancora gli zoo? Riconvertiamo lo Zoo al Maglio”) contengono i seguenti passaggi interessanti e di riflessione che coinvolgono anche il Consiglio di Stato:

(…)

4. Conclusioni
4.1 Per lo Zoo del Maglio
Per le ragioni sopra ricordate la Commissione della legislazione reputa che nella sostanza lo Zoo al Maglio rispetti i parametri posti dalla legislazione sulla protezione degli animali attualmente in vigore ed in questo senso propone di respingere la mozione Arigoni. Un intervento “manu militari” del nostro Esecutivo non entra in linea di conto e qualora i proprietari dello zoo intendessero continuare la loro attività come sino ad ora nessuno lo potrebbe vietar loro senza che dapprima vengano modificate le leggi.
Questo non significa però che la Commissione sia assolutamente insensibile ai ragionamenti proposti da Bill Arigoni.
Facciamo anzi nostro l’auspicio secondo il quale sarebbe buona cosa che il Governo, agendo di concerto coi proprietari della struttura, riuscisse a medio termine a far si che l’odierno zoo fosse riconvertito gradualmente affinché vi vengano accolte solo razze animali alle quali si possa garantire vera dignità e non semplice dignità di facciata.
Quale primo passo – e questo è il desiderio espresso dal mozionante – potrebbe esserci quello di giungere ad una rinuncia progressiva delle importazioni/vendite e delle nuove nascite, così da riconvertire serenamente la struttura in questione.
Evidentemente non si potrà fare astrazione dall’elemento finanziario e fingere di ignorare quanto scrive il veterinario cantonale aggiunto ossia che “gli zoo svizzeri di importanza nazionale (ad esempio lo Zoo di Zurigo ma anche Tierpark come quello di Goldau), pur essendo in parte a gestione privata, sono strutture che dispongono di risorse finanziarie importanti che consentono loro di impostare al meglio i parchi soddisfacendo pure le esigenze dei visitatori”. Occorrerà cioè far quadrare i bilanci.

4.2 Oltre il Maglio

Per quanto concerne le riflessioni che travalicano la stretta realtà malcantonese e vanno “al di là del Maglio” non possiamo esimerci dal ricordare come in nazioni a noi vicine a grandi passi si vada nella direzione dell’abolizione degli zoo “di vecchio tipo”.

Certo il tema meriterebbe valutazioni scientifiche ed etiche ad ampio raggio.

Sta di fatto che anche dal piccolo osservatorio della Commissione della legislazione pare difficile contestare le affermazioni di chi, come la Lega Anti Vivisezione della Lombardia, ritiene scandaloso che “migliaia di animali siano ancora detenuti (a vita) nei giardini della prigionia (lager) e che nell’era della multimedialità elefanti, grandi felini, giraffe siano costretti ad una diseducativa esposizione utile a stupire l’immaginario del visitatore” e aggiunge: “l’intera vita passata tra recinti, sbarre di metallo, piccoli spazi adornati con improbabili ambienti naturali e la continua sofferenza fisica e psicologica che ne deriva, determinano la perdita delle caratteristiche etologiche originarie degli animali, trasformandoli in esseri viventi malati di noia e altre patologie del comportamento”.

Inoltre come dare una risposta convincente alla domanda posta (e già ricordata) da Bill Arigoni: “perché quanto è ritenuto inammissibile nei confronti di un cane sarebbe invece pacificamente lecito nei confronti di un leone?” che genere di colpa può essere rimproverata a quest’ultimo? Forse quella di essere nato “della razza sbagliata”?

In conclusione la Commissione della legislazione pur conscia che ciò avrà nell’immediato un’influenza relativa su quello che sarà l’avvenire degli zoo nel nostro Paese, non può esimersi dall’esprimere un giudizio negativamente critico nei confronti di quelli di tipo classico.

Occorre tra l’altro non dimenticare che il nostro Paese ha nel 2002 introdotto nella sua legislazione il principio secondo il quale gli animali non sono cose (l’art. 641 cpv. 1 del CC) e ciò perché “molte persone ritengono superata la concezione giuridica basata sulla tradizione del diritto romano”.

Ciò dimostra che la sensibilità è mutata e noi speriamo che il futuro saprà dar ragione a chi considera “i lager per animali” come destinati a una progressiva e sostanziale riconversione o alla pura e semplice scomparsa.

Tenendo in considerazione le conclusioni della commissione della legislazione ed in particolare di quelle parti da me estrapolate e messe in evidenza con la presente interrogazione chiedo al CdS:

  1. si è attivato per prendere contatto con i proprietari dello zoo come era auspicato nel rapporto?

  2. nel rapporto relativo alla questione dello Zoo Al Maglio si legge (…) noi speriamo che il futuro saprà dar ragione a chi considera “i lager per animali” (…). Nel frattempo quindi cosa si è fatto per modificare questa vecchia struttura per adattarla alla nuova sensibilità a favore degli animali?

  3. chiamare “lager” questa struttura deve far riflettere anche perché il nostro Paese ha introdotto il principio che stabilisce che gli animali non sono cose. Cosa è stato intrapreso dal dipartimento cultura e quali azioni di sensibilizzazione e discussione ha messo in atto nelle scuole per il rispetto degli animali?

  4. non è auspicabile che il Governo si faccia carico della decisione del Parlamento cantonale e la trasmetta al Parlamento federale affinché una indispensabile modifica della Legge federale in materia renda gradualmente impossibile la prosecuzione delle attività di queste piccole strutture onde arrivare, appunto, ad una loro riconversione o alla loro chiusura?

Giuseppe (Bill) Arigoni

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *