1989 L’ECOLOGIA È DIALOGO E COLLABORAZIONE

L’ecologia è dialogo e collaborazione
22 giugno 1989

Da anni lotto a favore dell’ambiente e perciò contro il degrado e l’inquinamento e ho sempre pensato di farlo per tutti e per la qualità della vita. In questa mia campagna, portata avanti assieme ad altre persone, per un cambiamento della tendenza allo spreco, ho sempre cercato di trovare delle soluzioni semplici per inquinare meno, senza però diventare un «mormone» dell’ecologia, non volendo nemmeno far tornare indietro la storia. Era ed è la ricerca di un equilibrio fra le nostre comodità e l’uso dell’ambiente usando i servizi attuali senza spreco. lnsomma non c’era la ricerca di una santità ecologica per avere un’anima verde, e perciò senza peccati, per un paradiso futuro. Ora, con meraviglia, mi accorgo di essere, in guerra con

alcune persone che sembra non abbiano capito la gravità della situazione di degrado ambientale, o se l’hanno capito pensano che siano gli altri a dover ridurre le loro fonti inquinanti. Queste persone hanno avuto la possibilità, anche attraverso un comunicato anonimo pubblicizzato da alcuni mass media, di tentare di macchiare l’immagine di alcuni ecologisti, andando a cercare il peccato e dimostrando che quest’ultimi non sono puri, ma poi nella loro immensa voglia di strafare hanno fatto errori.

È strana la contraddizione di questi individui che criticano duramente gli ecologisti di essere troppo radicali e puri, e poi fanno di tutto per dimostrare che tanto puri non lo sono. Ed ecco allora la lista delle persone che si interessano dell’ambiente e che, guarda guarda, mentre predicano per la qualità dell’aria peccano girando con l’auto senza catalizzatore. Finalmente abbiamo trovato la soluzione per il risanamento dell’aria: «catalizzatore uguale profilattico» per lo STOP all’inquinamento. Prima parlavo di errori, e uno di questi, anche se non è importante, è che hanno sbagliato, sulla loro lista, il mio indirizzo, il numero di automobili a mia disposizione e la marca; non hanno invece sbagliato sulla mancanza di catalizzatore. Non possiedo un’auto, ma uso quella di mia moglie che è senza catalizzatore e perciò sono un complice.
Troppo facile signori risolvere i problemi ambientali in questo modo: non ci sono persone pure o soluzioni radicali e precise che diano una risposta sicura al degrado che tocca tutta la nostra vita. Servono discussioni aperte e purtroppo anche qualche sacrificio per tutti. Per tornare all’automobile, è il suo giusto uso che può ridurre una parte dell’inquinamento; non voglio la sua eliminazione ma ci vuole un uso equilibrato fra il mezzo privato e quello pubblico. Tutto deve essere fatto guardando all’insieme dei problemi che si intersecano tra loro, e non il proprio orto. Se si dovessero distruggere tutte le auto senza catalizzatore presenti in Ticino, si creerebbero altri grossi problemi legati alla loro eliminazione (1 rifiuti sono un grandissimo problema di questa società) per la perdita di energia e di materie prime ecc.

Un’altra riflessione deve essere fatta sulla distruzione del catalizzatore usato: ancora oggi non c,è una risposta precisa a questo problema, nemmeno dall’America, essendo quest’ultimi dei contenitori di materiali inquinanti concentrati. Come vedete i problemi sono tanti e le soluzioni difficili, e richiedono la collaborazione di tutti e non la guerra per difendere privilegi di categoria.

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