2001 G8 GENOVA – MANIFESTAZIONE NO-GLOBAL

Nel 2001 Bill Arigoni con i figli Alessio e Alejandro e un centinaio di militanti della sinistra ticinese, partecipò alla manifestazione del movimento internazionale antiglobalizzazione, coordinato dal Genova Social Forum, e delle associazioni pacifiste indetta a Genova per protestare contro le tendenze economiche neoliberiste orchestrate e avallate dai capi di governo dei paesi più ricchi del globo.

IL FAMIGERATO G8 DI GENOVA.

La grande manifestazione avvenne il 21 luglio 2001, il giorno dopo i gravi scontri tra la polizia e alcuni manifestanti per le strade di Genova sfociati nella morte del manifestante Carlo Giuliani ucciso da un carabiniere con un colpo di pistola. La tensione era altissima ma la manifestazione si presentava gioiosa e colorata. Vi parteciparono alcune centinaia di migliaia di persone provenienti da ogni angolo d’Europa. Si potevano vedere militanti di sinistra, dai comunisti ai socialisti, sindacalisti, verdi, a fianco dei movimenti cattolici e moderati. La gente delle vie periferiche toccate dal corteo solidarizzavano con i manifestanti pacifici, alcuni anziani cittadini di Genova manifestavano la loro solidarietà gettando secchiate d’acqua fresca sulla gente arroventata dal gran caldo di quei giorni. Ad  ogni “doccia fresca” saliva un grido ed un applauso di gioia. Momenti di grande solidarietà tra popoli di diverse nazionalità, cultura ed estrazione sociale.

Tutto ciò ebbe a finire quando in Corso Italia sul lungo mare di Genova, le “forze dell’ordine” italiane, probabilmente per paura di perdere il controllo della situazione, ma forse per infliggere una pesante umiliazione al movimento no-global sempre più influente nel mondo,  pensarono bene di spezzare in due il corteo a colpi di lacrimogeni sparati dall’elicottero. Una follia che uno stato democratico e civilizzato non avrebbe mai dovuto mettere in atto. Bill Arigoni e famigliari si trovarono per fortuna nel secondo troncone a soli cento metri dalla polizia e dovettero indietreggiare. Furono attimi di panico incontrollato, con decine di migliaia di persone che restarono intrappolate sul lungomare, tra le inferiate dei palazzi e il ripido muro che delimita la spiaggia. Da una parte la polizia che picchiava indiscriminatamente i manifestanti e dall’altra decine di migliaia di persone che inconsapevoli continuavano a fluire verso il centro città lungo il corteo. È stato un miracolo che delle persone non siano rimaste schiacciate dalla folla come spesso capita in occasioni di panico di massa (Loveparade di Duisburg 2010). Bill e famigliari raggiunsero indenni il pullman che li riportò in Ticino.
Quello che accadde a Genova durante il G8 indipendentemente dalle personali idee politiche, fu un atto di grave abuso di potere e deliberata negligenza dello stato italiano, molto probabilmente con la tacita complicità dei governi degli altri paesi industrializzati probabilmente spaventati dal “rivoluzionario” movimento no-global. Uno dei momenti più neri della storia recente d’Europa.
Qui trovi altre info:
-piazzacarlogiuliani.org
-repubblica.it/dossier/genova
-wikipedia.org/wiki/G8_di_Genova

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